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MOTORI / Nel 2008 quasi 1200 automobilisti hanno picchiato chi fa controlli su strada. Un numero impressionante, in forte ascesa (34%) rispetto all’anno precedente. Boom di agenti aggrediti. Rivolta degli automobilisti.

di VINCENZO BORGOMEO

 “Patente e libretto”: alla più classica delle domande da parte di fa controlli su strada nel 2008 ben 1167 automobilisti in Italia hanno risposto con una violenta aggressione. Un numero impressionante, in forte ascesa visto che rispetto all’anno precedente i casi sono in aumento del 34 per cento. Sono questi i dati che arrivano dall’osservatorio “Sbirri Pikkiati” che pubblichiamo in anteprima e che sono il frutto di un’inchiesta pubblicata sul prossimo numero de il Centauro, rivista ufficiale dell’Asaps, associazione amici polizia stradale. Il fenomeno delle aggressioni agli agenti della Stradale è semisconosciuto e riguarda ovviamente solo i casi più gravi, quelli in cui c’è stato bisogno di un ricovero o di cure mediche. Per cui la realtà (fatta di schiaffi, insulti o spintoni) va perfino oltre i dato dell’Asaps.

“E’ un fenomeno – spiega infatti il presidente dell’Asaps Giordano Biserni – purtroppo sottovalutata. In realtà si tratta della punta di un gigantesco iceberg visto che nel solo 2004 (ultime statistiche ISTAT disponibili) le persone denunciate per violenza o resistenza a Pubblico Ufficiale sono state 25.800: nel corso dello stesso anno ne sono state condannate 10.928”.

In ogni caso dal 2007 al 2008 l’incremento è stato impressionante, un vero e proprio boom, secondo l’Asaps in parte ricollegabile con l’aumento dei controlli alcolemici. I test con precursori ed etilometri sono infatti cresciuti del 76%): “È stata monitorata – commenta il presidente dell’Asaps – la stretta correlazione all’uso di alcol e di armi proprie o improprie, facendo rilevare che il 57,6% della violenza è alcol-correlata: in pratica più di un episodio su due” (672 aggressioni su 1.167). Nel 2007 la percentuale era stata del 55,9%. Il 21,1% degli attacchi (246) è stato invece sferrato mediante l’uso di un’arma propria o impropria, considerando tale ogni mezzo in grado di amplificare la forza fisica, come ad esempio un veicolo lanciato contro un agente. La percentuale si fermò 19.5% nel 2007.

Non solo, una grave colpa va anche alla popolazione straniera residente in Italia: 460 eventi (39,4%) hanno come protagonista “i forestieri”, la gran parte dei quali in stato di ebbrezza. Nel 2007 erano stati però il 41,7%.

Anche la divisione per aree geografiche lascia di stucco: la maggior parte degli episodi avviene al nord, con 601 eventi (51,5%), mentre nel Mezzogiorno e nel Centro del Paese si osservano rispettivamente 280 (24%) e 286 episodi (24,5%). Possibile? Chi ha fatto la ricerca spiega che proprio al settentrione c’è un maggior abuso di alcol e che i controlli siano più intensi e severi, come dimostrano le rilevazioni per il prelievo dei punti dalla patente. Mentre l’analisi in relazione alla forza di polizia oggetto di aggressione denuncia che la Polizia di Stato ha subito 391 aggressioni, corrispondenti al 33,5%), i Carabinieri (603 episodi, pari al 51,7%), le forze di Polizia Locale (184 eventi e quindi il 15,8% del totale) ed “Altro”, intendendo con quest’ultima voce le divise che in generale non effettuano controllo del territorio, i Pubblici Ufficiali o gli Incaricati di Pubblico servizio, comprendendo anche conducenti di autobus (o ferrovieri), guardie private e sanitari (74 casi, corrispondenti all’6,3%) delle violenze.
Una cosa è certa: c’è un crescente rancore verso chi interviene in difesa dei più deboli e della legalità.

(La Repubblica, 17/2/2009)